Love (PoP)



“A chi ha la forza di fare un passo avanti, ma crede non sia sbagliato farne uno indietro, ai curiosi, agli imperfetti, a chi sa far ridere e alla leggerezza, al bambino che non dobbiamo dimenticare e a tutti i sogni ancora da sognare”

Love (PoP) Commedia semplice in due atti è tratta dal libro scritto da Polo Re «All We Need Is Love (Prima o Poi)» Bookabook Editore 2018©, e racconta il piacere di credere in se stessi, al di là di etichette e stereotipi.
La Facoltà dello Stupore, la riconquista e il ricongiungimento con il “bambino” che c’è in ognuno di noi sono il viatico per il contenuto della storia.

Love (PoP) è Uno spettacolo inclusivo, di Integrazione culturale e sociologica (e perché no, anche spirituale) dove lo spazio tra pubblico e messa in scena viene annullato. Ci saranno spettatori in palcoscenico che si troveranno inaspettatamente a far parte dello spettacolo ma scenderemo anche in platea e addirittura un pizzaiolo sfornerà per il pubblico in sala: sarà magico.

Integrazione e inclusione anche nel cast: la Love(PoP) Orchestra (Allegro Moderato INband), presente in scena (e non solo per suonare) è formata da musicisti con disagio psichico, mentale e fisico, ma quando «attaccano», suonano come e meglio non si potrebbe chiedere a un musicista professionista. Love (POP) è una favola per tutti.

Una storia buffa, ma anche spaventosa, come a volte sono le nostre vite; dove Ariel della Tempesta di Shakespeare ci accompagnerà nell’avventura più strabiliante che possa capitare ad un essere umano. Una storia che parla di cose grandi fatte piccole. Sarà un viaggio lungo una notte intera. Sarà come un count-down: un’ora sospesa tra sogno e realtà per cercare di convincere un bambino a vivere su questo pianeta, o forse, semplicemente per far rinascere il bambino che vive in ognuno di noi, ma crescendo tendiamo a dimenticare.

“Tutto ciò di cui hai bisogno è l’amore L’amore è tutto ciò di cui si ha bisogno”

“Tela bianca, gocce di Pollock, zaino da riempire, carta e penna, un muro da rifare, un computer, spartito vuoto, acqua e farina, vapore e cemento, campi di grano, il goal di Rivera alla Germania a Messico ’70, una strada per andare, le mie mani callose, le tue mani lisce, le vostre mani, a lavorare, da incrociare, per accarezzare, per salutare e consolare, e baci, baci, e ancora baci che schioccano senza paura. Dobbiamo emozionarci senza paura, Avvicinarci, annusarci senza paura, ascoltarci. Dobbiamo perdere il sonno, la testa, il cuore. E ricominciare… Ricostruire i percorsi che abbiamo interrotto, i sogni che abbiamo tradito, le promesse che non abbiamo mantenuto. Dobbiamo innamorarci… Tutta la vita, per tutta la vita… Ne abbiamo bisogno.”

Ariel «Ubriacone» della Tempesta

“Ognuno di noi è un cielo di stelle. Dobbiamo riuscire a farne brillare il più possibile… Brillare di più: tutto qui. In questo tempo che abbiamo a disposizione…”